Da fortezza a sede comunale
L’origine, come quella di molti castelli, è a scopo difensivo, dopo il 1234 quando Pietro I, capostipite del ramo di Foglizzo della casata Biandrate, viene investito dal Marchese di Monferrato del dominio su Foglizzo, Balangero e Mathi iniziano i lavori di costruzione del nuovo castello, ma solo nel ‘500 le sale del piano nobile cominciano ad essere ingentilite con soffitti a cassettoni decorati e pareti affrescate. Nel ‘700 da fortezza signorile, obsoleta per le nuove tecniche di guerra, venne convertito a dimora di campagna.
Nell’800 col declino dei Biandrate passa ad una famiglia di commercianti torinesi, per essere poi ceduto nel ‘900 al Comune, di cui ora ospita gli uffici.
La ricca decorazione interna
Le sale al piano nobile, due delle quali recentemente restaurate, sono state decorate nel ‘500. Si tratta della Stanza delle Grottesche con soffitto a cassettoni; la Stanza dei Trionfi, oggi sala della giunta comunale e ricca di elementi architettonici trompe l’oeil e il trionfo mitologia classica; il Gran Salone, oggi sala del consiglio comunale, con ricco soffitto a cassettoni e pareti con scene mitologiche e possedimenti Biandrate; la Stanza delle Eroine, oggi ufficio tecnico del comune.
I restauri
Negli ultimi anni il castello è stato oggetto di restauri nelle stanze del piano nobile con il recupero delle superfici affrescate, i soffitti lignei policromi e del pregevole camino in stucco, opera di maestranze luganesi. Anche lo scalone monumentale è stato .