Le Ricette del Canavese
tra ricordi e tradizione
CHE PAROLA MUSICALE, FRICANDÒ!
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Tiri Enrico
“La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti”
FRICANDÒ… OVVERO: VERDURE MISTE IN PADELLA!
Che parola musicale, fricandò.
Sa di arietta al clavicembalo, di Settecento. E infatti di quelle musichette ha la vivacità colorata, la varietà. Il profumo è quello delle estati della mia infanzia al Masero; e anche della mia maturità a Romano, a dirla tutta. Un profumo rustico, forte, che invade allegro cortile e strada.
A giugno, di colpo l’orto si fa verdissimo e generoso:
le prime cipolle, armate di commestibilissime foglie a spada; le zucchine pallide sovrastate dall’arancio solare dei fiori; i primissimi peperoni mimetizzati dal loro verde scuro; le patate piccoline e dolci, irresistibili.
E così a giugno scoccava, e scocca, l’ora del fricandò. Un’ora che risuona fino al primo autunno, con gli ultimi stanchi peperoni, tenacemente verdi: non ce la fanno proprio più a maturare, e così regalano al fricandò una nota amarognola deliziosa. Il fricandò è accogliente: accetta allegramente quasi ogni verdura dell’orto, senza badare troppo a qualità e quantità.
Però qualche regola ce l’ha.
Prima regola:
Ci vogliono una padella grande e un fuoco vivace, che mantengano ben separate e rendano ben colorite le verdure. A Romano ho imparato un secondo nome del fricandò: paciòt, cioè fango. Triste nome molliccio e grigiastro, certamente ispirato dall’aspetto del fricandò preparato in una padella piccola e/o a fuoco basso.
Seconda regola:
Ci sono ingredienti e ingredienti!
Indispensabili
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Olio
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Sale e pepe
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Peperoncino (se piace)
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Aglio
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Cipolle (se fresche con tutto il gambo)
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Patate (se novelle anche non sbucciate)
-
Peperoni (meglio se verdi)
NON Indispensabili
-
Zucchine
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Melanzane
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Pomodori (poco: rischio paciòt)
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Sedano
-
Carote
Proibiti
Verdure a foglia (effetto paciòt garantito)
PROCEDIMENTO
Si scalda l’olio nella padella grande e si soffrigge la cipolla; si aggiungono le patate tagliate a pezzi di 2-3 cm (come poi tutte le altre verdure) e si fanno ben colorire.
E poi, via con tutte le altre verdure, sempre a fuoco vivace e mescolando ogni tanto. E’ importante che tutto sia ben colorito. Alla fine si condisce con sale, pepe, aglio e peperoncino.
Io ne preparo sempre una padellata enorme, di fricandò. Ma non ne avanziamo mai.
Chissà perché!