L’ultima domenica di aprile, in occasione della 35a Mostra dell’Artigianato e degli antichi mestieri, mi sono recato a Pont Canavese, borgo medievale e ingresso di due bellissime vallate che fanno parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso: la Valle Orco e la Valle Soana.
Ho lasciato l’auto nella piazzetta Donatori di Sangue, da qui si può salire direttamente alla Chiesa di San Costanzo.
Il mio sguardo è stato subito rapito verso l’alto dall’alta Torre Ferranda. Il suo innegabile fascino cattura chi si reca nel Parco del Gran Paradiso.
Accanto alla torre medievale i resti del Castrum Pontis, a memoria dello scontro di due importanti famiglie canavesane: i Valperga e i San Martino, che anche a Pont si fronteggiarono per il predominio sul territorio canavesano.
Con la vittoria dei Valperga si ebbe la distruzione del Castrum Pontis, di cui oggi rimane una scaglia che affianca l’attuale sede del museo del territorio: la restaurata Torre Ferranda.
… un suono allegro dal fondo della piazza mi ipnotizza, come se fossi un topolino e lui il pifferaio magico, … artefice di questa briosa melodia: il Peilacan, personaggio storico del paese e allegro suonatore di fisarmonica.
Decido di seguirlo lungo di Via Destefanis, ipotizzando di trovare gli attesi artigiani… non li trovo e allora chiedo al Peilacan che, sorridendo, mi spiega che la mostra non è ancora iniziata e si terrà nella via parallela, l’originaria via Maestra che da Cuorgnè saliva verso la valle: Via Caviglione, quella dei Portici
Quindi parto alla volta della “via Maestra”, antica via del commercio…
Come trasportato da una macchina del tempo nell’anno mille, tornando verso la piazza, cammino tra gli edifici medioevali, tra tutti, il più interessante e bello è Palazzo Borgarello, mi sembra di percorrere la Diagon Alley del primo film della saga di Harry PoTter, con artigiani e hobbisti che mettono in mostra i loro manufatti!
Fra un portico e l’altro ancora oggi si possono vedere delle botole attraverso le quali si accede alle cantine sottostanti, che dai racconti dei “nonni” durante le feste diventavano la “prigione” temporanea di chi si ubriacava.
Tornato in piazza mi dirigo all’ufficio turistico per avere informazioni sui musei di Pont.
Qui conosco Caterina, una simpatica ragazza della Pro Loco, appassionata del proprio territorio che con molta professionalità inizia a presentarmi le tante offerte turistiche di Pont Canavese: al punto che le chiedo di poterla filmare per non dimenticarmi tutto!
Considerato che la Torre Ferranda sarebbe stata visitabile solo nel pomeriggio, e non potendomi fermare, mi consiglia di vistare i musei della plastica e dell’antica manifattura, che si trovano nello stabilimento Sandretto.
Dirigendomi verso il museo non posso non notare sulla collina di fronte un’altra torre medievale, si tratta della Torre Tellaria di proprietà dei San Martino. Come le altre torri anche questa faceva parte di un ‘castrum’ o casa fortezza destinata ad ospitare i soldati con i loro armamenti e vettovaglie per sopravvivere in caso di assedio. Da qui controllavano le vie di comunicazione e trasmettevano messaggi visivi in particolare verso la Chiesa di Santa Maria dei Doblatio e del Castello di Sparone.
Percorrendo via G. Marconi arrivo davanti ai cancelli della Sandretto. In fondo al cortile, ha sede il primo museo delle materie plastiche italiano e uno dei primi a livello mondiale. Nella palazzina di rappresentanza in stile liberty, oggi di proprietà del gruppo Cannon, è ospitata una collezione di oggetti raccolti da Gilberto Sandretto nei suoi viaggi dal 1985.
Qui Laura, un’abile e simpatica guida turistica, mi ha accompagnato nelle sette sale che espongono, raccolti in bacheche, oltre 2500 pezzi della collezione.
Un viaggio nel tempo alla scoperta di materiali del mondo della plastica: dall’ebanite alla celluloide, dalla caseina alla bakelite fino ai materiali dei giorni nostri. Ho potuto apprezzare manufatti e pezzi di design, scoprire giocattoli e accessori risalenti addirittura a fine Ottocento.
Un luogo ideale per tornarci con la famiglia e anche una meta per un’uscita didattica, i ragazzi sicuramente si divertirebbero!
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