Vermouth In Canavese? Don Guglielmo 1918
Questa settimana è stato presentato ad esperti del settore wine and food: Don Guglielmo 1918, il Vermouth di Torino Superiore a base di Erbaluce di Caluso DOCG di Cantina Gnavi. Il vermut, o vermouth, ingrediente alla base di famosi cocktail è stato riscoperto negli ultimi anni. Oggi grazie al lavoro di abili “artigiani” bottiglie di ottima qualità permettono di bere vermouth puri, come nell’Ottocento, dai sapori unici e particolari.
vermouth è un vino aromatizzato e se la base è costituita al 100% da un vino DOCG come l’Erbaluce Caluso già si comprende che si entra in un mondo dove la qualità è in primo piano con il Don Guglielmo 1918.
L’ingrediente caratterizzante, così come vuole il disciplinare di tutela per il Vermouth di Torino, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2017, è l’assenzio maggiore (Artemisia absinthium), e come precisa il disciplinare fa parte di “un folto gruppo di erbe aromatiche di antica raccolta e coltivazione in Piemonte tra cui achillea, camomilla, issopo, santoreggia, maggiorana, salvia sclarea, sambuco, timo, e di spezie quali cannella, cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, noce moscata, vaniglia, zafferano, e molte altre ancora, che conferiscono i profumi e i sapori inimitabili del Vermut di Torino.”
Nel Vermouth Bianco Don Guglielmo 1918 ritroviamo quindi l’assenzio, l’achillea millefoglie, il sambuco, il coriandolo, il dittamo, il pompelmo, lo zenzero, l’arancia, la menta e il pepe.
Vale la pena ricordare che le piante utilizzate nella ricetta del Vetmouth di Torino “devono essere coltivate e/o raccolte nella regione Piemonte o di sostanze aromatizzanti o preparazioni aromatiche da esse derivate.”
Per apprezzarne tutte le caratteristiche il Don Guglielmo 1918 è stato servito freddo per un classico aperitivo con chips di topinambur, noccioline tostate salate e olive. La presentazione alla stampa specializzata è avvenuta alla presenza di Caterina Andorno, Presidente del Consorzio di Tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso – DOC Carema e Canavese, a Romano Canavese nel Salone di Bacco del Ristorante Le Jardin Fleuri, in un contesto che non casualmente richiama le atmosfere dei primi decenni del Novecento.
Il 1918 nel nome del vermouth porta alla memoria un clamoroso caso di cronaca nera avvenuto in quell’anno, l’assassinio di Don Guglielmo Gnavi, sacerdote originario di Caluso.
Giorgio Gnavi, della Cantina Carlo Gnavi di Caluso, ha voluto così ricordare un suo avo, attivo a Torino negli anni in cui il vermouth era protagonista indiscusso di vinerie e salotti borghesi, creando così un trait d’union tra Caluso (Canavese) e Torino. Per realizzarlo si è affidato alle mani esperte di una delle storiche distillerie torinesi: l’Antica Distilleria Quaglia.
L’evento di presentazione è proseguito nelle altre belle sale affrescate del ristorante Le Jardin Fleuri dove gli Erbaluce di Caluso DOCG della Cantina Gnavi, il fermo, lo Spumante Metodo Classico e il Passito Riserva, sono stati degustati con le portate realizzate per l’occasione dallo Chef Iacarini.
Queste sono state seguite da degustazioni di prosciutto crudo di Pont, speck della Valle Orco, mocetta alle erbe e degli speciali filetti di trota affumicata dell’azienda Boetto di Pont Canavese. E seguite da cioccolatini e praline di A. Giordano Cioccolato di Leinì tra cui gli Alpinluce, con ripieno di crema al Caluso DOC Passito Riserva Gnavi.
Non resta che programmare un’uscita per godersi un aperitivo con il Don Guglielmo 1918 della Cantina Gnavi e provare questo vermouth “fuori dagli schemi classici del vermouth”!
E visto il periodo può essere anche un delizioso “cadeau” natalizio per amici e parenti!