Ritorna al Castello di Agliè il ciclo di conferenze “Un’ora di verde”
Anche quest’anno ritorna al Castello di Agliè il ciclo di conferenze Un’ora di verde, a cura della direttrice della residenza, Alessandra Gallo Orsi, e Marco Devecchi, docente dell’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA).
Apre la rassegna, giovedì 21 settembre, la conferenza Paesaggi agrari tradizionali: un patrimonio storico da conservare in chiave dinamica nella prospettiva delle sfide presenti e future di Enrico Pomatto, dottore di ricerca – DISAFA e Centro Studi per lo Sviluppo Rurale della Collina dell’Università di Torino. L’intervento si sofferma sulla vulnerabilità di un paesaggio agrario, direttamente correlata a tutta una serie di drivers di cambiamento sociali ed ambientali, tra cui il cambiamento climatico che richiede adattamenti agronomici mirati per rendere resilienti tali paesaggi, e prende in esame alcuni progetti di ricerca riguardanti i paesaggi vitivinicoli piemontesi condotti attraverso analisi storico-archivistiche, sopralluoghi in campo e indagini partecipate.
Giovedì 28 settembre è la volta invece della conferenza Xeriscaping: una nuova frontiera per il verde pubblico e privato di Marco Devecchi, docente DISAFA e Centro Studi per lo Sviluppo Rurale della Collina dell’Università di Torino, nonché curatore dell’Ora di verde.
La pratica progettuale denominata Xeriscaping ha come obiettivo la riduzione significativa del consumo di acque irrigue, ponendo una particolare attenzione sull’individuazione di specie di interesse ornamentale meno esigenti da un punto di vista idrico, accanto a innovative strategie agronomiche nella gestione della coltivazione delle piante. La conferenza illustra questi temi anche con esempi progettuali frutto dell’attività di ricerca svolta presso il DISAFA dell’Università di Torino.
La risposta delle piante agli stress abiotici: esperienze di ricerca nel settore florovivaistico è al centro della relazione di Matteo Caser, ricercatore DISAFA dell’Università di Torino, in programma per giovedì 5 ottobre: negli ultimi anni, il rapido aumento delle temperature e la riduzione delle precipitazioni in una regione già interessata da estati molto calde e secche espone infatti l’area mediterranea al rischio ricorrente e concreto di forte siccità; nell’ambiente urbano mediterraneo, le piante devono quindi affrontare diverse condizioni abiotiche (ad esempio inquinamento atmosferico, scarsità d’acqua, contaminazione del suolo) che possono rappresentare fonti di stress, compromettendone la crescita e le qualità estetiche.
Chiude il ciclo di conferenze, giovedì 12 ottobre, Luca Battisti, assegnista di ricerca – Dipartimento di CPS dell’Università di Torino), con Servizi ecosistemici e cambiamenti climatici: alcuni esempi nelle realtà urbane. I servizi ecosistemici sono i benefici che l’essere umano trae dal funzionamento di un ecosistema, compreso quello urbano e nelle aree urbanizzate molti di questi benefici sono forniti dalla componente verde, che ha la capacità di esercitare un effetto positivo a livello fisico e mentale, garantendo un benessere dei cittadini; la (co-)progettazione delle aree verdi e la loro collocazione all’interno del contesto urbano sono quindi questioni fondamentali per lo sviluppo di città più resilienti e sostenibili e, in riferimento alle tematiche affrontate, l’intervento intende divulgare alcuni esempi progettuali e ricerche condotte dall’Università di Torino.