Dettagli dell'Evento
Il 3 luglio 2020, nuovo appuntamento per Antiqua, alle 21:15 a Castellamonte, presso il castello, “Alio modo” proporranno “Carolan e i suoni del Barocco Irlandese”. PROGRAMMA Antonio Vivaldi (1678-1741) Sinfonia in re
Dettagli dell'Evento
Il 3 luglio 2020, nuovo appuntamento per Antiqua, alle 21:15 a Castellamonte, presso il castello, “Alio modo” proporranno “Carolan e i suoni del Barocco Irlandese”.
PROGRAMMA
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sinfonia in re maggiore per archi e basso continuo RV 125
Allegro – Adagio – Allegro
Turlough O’Carolan (1670-1738)
Concerto grosso n. 1 in sol maggiore
The Elevation – Mrs Power, or Carolan’s Concerto – The Fairy Queen
Suite n. 3 in sol minore
Sir Artur Shaen – The seas are deep – Maurice O’Connor – Major Shanly – Mrs.
Anne MacDermott Roe – George Brabazon (1st air) – James Betagh (jig) –
Frank Palmer – Hugh O’Donnell
Arcangelo Corelli (1653-1713)
Concerto grosso in do minore op. 6 n. 3
Largo – Allegro – Grave – Vivace – Allegro
Turlough O’Carolan
Suite n.1 in re maggiore
Lord Galway’s Lamentation – Michael O’Connor (2nd air) – Sheebeg and Sheemore –
Mr. Malone – Lament for Owen
Roe O’Neill – Captain Sudley (or O’Carolan’s Dowry) – Sir Ulick Burke – John O’Reilly (1st air)
Alio Modo
Filippo Mongiardino, direttore artistico
Marianne Gubri, arpa irlandese e arpa tripla
Filippo Mongiardino, Manuel Staropoli, flauto traversiere
Paola Nervi, Francesco Bergamini, Silvia Colli, Yayoi Masuda, violini
Elena Saccomandi, viola
Luca Taccardi, viola da gamba
Antonio Fantinuoli, violoncello
Massimo Sartori, violone
Ugo Nastrucci, tiorba
Claudia Ferrero, clavicembalo
«Trovandosi un giorno nella casa di un nobile irlandese, dove era presente un musicista che era eminente nella professione, Carolan immediatamente si mise in competizione con lui per una prova di abilità. Per stare al gioco, il suo signore persuase il musicista ad accettare la sfida, ed egli suonò dunque sul suo violino il V concerto [sic] di Vivaldi. Carolan, afferrando l’arpa, suonò l’intero pezzo dopo di lui, senza dimenticare una nota, nonostante non lo avesse mai sentito prima, cosa che produsse una certa sorpresa; ma la sorpresa aumentò quando li assicurò che avrebbe potuto eseguire un altro concerto della stessa raffinatezza componendolo all’istante» (Oliver Goldsmith, History of Carolan, the Last Irish Bard, 1760). Nell’Irlanda dei primi del Settecento, profondamente legata alle proprie tradizioni culturali quanto segnata da drammatiche vicende religiose e politiche, emerge la figura di un musicista e poeta, ultimo esponente della lunga schiera dei bardi: Turlough O’Carolan. Arpista e compositore, vive e lavora visitando le big houses dei nobili irlandesi, rispettato e accolto come si conviene a un ospite importante. Egli celebra con la sua arte gli eventi più significativi della storia di una famiglia e ne allieta i momenti di festa con ineguagliabile maestria.
È in tale contesto che nascono le sue composizioni, i planxty, dedicati ai suoi mecenati, lament e slow air, jig e brani celebrativi dei diversi momenti importanti della vita intima e sociale.
Carolan non è un arpista tra i tanti: egli unisce a una profonda conoscenza della musica tradizionale un gusto spiccato per la musica nuova che proviene dal Continente, quella che noi oggi definiamo “musica barocca”, della quale si proclama grande estimatore e imitatore: la sua biografia riporta i nomi di Corelli e Vivaldi come ineguagliabili modelli e maestri.
Si deve certamente a questa singolarità lo sconfinare della sua musica ben oltre forme semplici e misurate, l’uso di progressioni e l’assonanza di alcuni brani con il sonatismo secentesco.
È dovere ricordare che le sue composizioni sono giunte a noi nella forma di semplici melodie, oltre 200, trascritte dal suo fedele servitore O’Flinn, essendo il musicista divenuto cieco in giovane età. Tale condizione ha tenuto in qualche modo Carolan lontano dal mondo della musica d’arte, relegandolo alla funzione di “padre nobile” del folk irlandese o di autore tradizionale, buono per proporre semplici esercitazioni ai principianti dell’arpa. Carolan avrà mai pensato la sua musica eseguita dall’orchestra, alla maniera italiana? Questo non lo sapremo mai e questa potrebbe anche essere la pietra tombale su un progetto certamente un po’ spregiudicato. Quel che sappiamo è che, nel campo della ricerca, limitati spiragli possono talvolta spalancare interessanti orizzonti e che, nell’ambito storico-musicale, abbiamo ampiamente verificato quanto l’uso di strumenti e prassi possa riaccendere luce e vita. Nell’occasione del 350° anniversario della nascita, desideriamo provare a restituire Carolan al suo tempo, suonandolo in una veste nuova e originale, proponendolo accanto alla musica che egli amava e che tutti noi amiamo. Sognando possibile che la sua musica abbia potuto risuonare così in lui, irlandese verace, innamorato del barocco italiano. (Filippo Mongiardino)
INFO
Causa Covid-19 e le conseguenti misure di distanziamento da adottare, i posti disponibili saranno limitati, pertanto l’ingresso ai concerti sarà possibile solo su prenotazione
366 179 1447 – segreteria@accademiadelricercare.com
Sarà anche possibile seguire ANTIQUA 2020 in diretta streaming https://www.facebook.com/festivalantiqua/
Ora
3 luglio 9:15pm(GMT+01:00)
Location
Castellamonte