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Per i dieci anni del Museo Garda: “Elogio della fragilità”


Scritto il 16 Febbraio 2024
Dal 17 febbraio al 14 luglio il Museo Garda celebra il decennale con una mostra trasversale alle tre collezioni permanenti

Il 31 gennaio 2014 il Museo Civico Pier Alessandro Garda è stato riaperto al pubblico, per celebrare questo importante traguardo si è voluto valorizzare le collezioni permanenti del museo, cercando al loro interno un nesso, un elemento trasversale che fosse in grado di offrire al pubblico elemento di novità.

L’argilla, nelle sue varie declinazioni dalla terraglia alla porcellana, è l’elemento presente in tutte le collezioni. 

In quella archeologica si manifesta in forme e consistenze diverse: dalle semplici tegole per un tetto alle elaborate lucerne o anche agli oggetti di uso comune presenti sulle mense dei romani. 

Nella collezione Guelpa-Croff sono presenti servizi da tè, da caffè, importanti e completi servizi da tavola, ma anche oggetti isolati di grande pregio che, per l’occasione, sono stati studiati rivelando alcune novità. 

Più numerosa e consistente è la presenza di oggetti in ceramica nella collezione orientale.

L’esposizione di alcuni di questi oggetti diventa non solo occasione di condivisione e fruizione ma anche momento di studio e ricerca e in alcuni casi anche di restauro. Ricerca e restauro, attività che spesso rimangono nell’ombra poco conosciute dal pubblico, ma che sono fondamentali per riuscire a capire e interpretare più a fondo sia oggetti della quotidianità sia veri capolavori.  

Nel progettare la mostra si è cercato, oltre a individuare un elemento di connessione, di rafforzare il contenuto, approfondendo alcuni significati di cui questo semplice elemento poteva essere portatore: la fragilità, la debolezza insita in questa materia che si rompe, frattura e scalfisce facilmente, ma anche all’opposto, la capacità di utilizzare una debolezza, una ferita per creare forza, bellezza e rinascita, come attraverso l’’antica tecnica del kintsugi.

La mostra, oltre a esporre oggetti delle collezioni del Museo Garda, le valorizza mettendole a confronto e creando relazioni con altre opere d’arte provenienti da importanti musei, fondazioni e collezioni private.

Di grande rilievo anche le connessioni con il territorio, in particolare con la tradizione ceramica espressa dalla città di Castellamonte, riconosciuta eccellenza dall’AiCC (Associazione italiana Città della Ceramica), attraverso le creazioni di alcuni artisti del secondo Novecento, che permetteranno di comprendere le evoluzioni di questo materiale duttile e trasformabile, sino all’utilizzo della stampa 3D.

La mostra Elogio della fragilità è stata ideata e coordinata da Paola Mantovani e realizzata grazie allo studio e alla curatela importanti studiosi come Raffaella Ausenda e  Marco Guglielminotti nonché di Alessia Porpiglia e Luca Diotto e dall’esperienza artistica di Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Chiara Lorenzetti. La mostra è stata realizzata con il contributo di Fondazione Guelpa  e Fondazione CRT.

 

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