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A Ivrea la mostra “Vate, Vanitas, Vittoria”

Scritto il 18 Gennaio 2023

Da sabato 21 gennaio a domenica 12 marzo 2023 a Ivrea la mostra “Vate, Vanitas, Vittoria” realizzata in occasione del centenario della donazione del Vittoriale allo Stato italiano.

L’esposizione è ispirata a Gabriele D’Annunzio, la cui personalità e spirito sono rappresentati dal titolo di questa mostra, che legge la figura del Vate con gli occhi dell’arte.
A Palazzo Giusiana, “casa” di Ivrea Capitale del libro, saranno espositi i lavori di Andrea Chisesi, che ha creato una serie di opere tutte dedicate al Vate, che sono state esposte al Vittoriale a Villa Mirabella, e di Nicola Bolla, noto per le sue Vanitas, realizzate in Swarovski e carte da gioco, il cui tema ben si accosta al personaggio di Gabriele D’Annunzio.

A sottolineare il rilievo di questa inaugurazione sarà la lectio magistralis di Giordano Bruno Guerri (ore 17, Teatro Giacosa, Piazza Teatro 1 a Ivrea) a cui seguirà l’inaugurazione dell’esposizione (ore 18,30, Palazzo Giusiana, Via dei Patrioti 20 a Ivrea).

Nella prima e nella seconda sala, è prevista l’esposizione di gruppi di opere di varie dimensioni del Maestro Andrea Chisesi, con un focus sui ritratti del Vate dall’adolescenza al 1920, sugli eroi, i miti, le donne e i personaggi a lui cari, nonché sulle sue passioni per navi, aerei e automobili. Le opere di Chisesi, senza mai trascendere nel racconto didascalico, rivelano fotogrammi di vita di D’Annunzio. Tali creazioni sono elaborate con la tecnica della fusione tra pittura e fotografia, in relazione a cui egli è stato pionere nell’invertire i passaggi classici dell’incontro/contaminazione tra la pittura e la fotografia stesse: mentre la pop art interveniva con tocchi pittorici sulla fotografia, il Chisesi decide di imprimere lo scatto fotografico direttamente sulla pittura o su una serie di stratificazioni materiche.

D’Annunzio diceva che la natura ha la misteriosa capacità di penetrare in ogni oggetto e di transumarsi in esso; cosi le opere di Andrea Chisesi incarnano il pensiero dannunziano: il deterioramento dei manifesti e delle carte rappresenta il passare del tempo come una “reliquia” della contemporaneità; i suoi simboli chiamati “Matrem” sono fiori, gocce d’acqua e cerchi, che simboleggiano un inno alla natura, elemento principe di tutte le cose; l’immagine iconica prende una valenza attuale, portando con sé i valori del passato in una nuova dimensione contemporanea.

Nella terza sala sono collocate le opere del Maestro Nicola Bolla, e precisamente “Wings player”, una scultura di grandi dimensioni realizzata con le carte da gioco e raffigurante due ali, “Vanitas ossuary”, una imponente installazione di terra nella quale sono collocate parti di scheletri e teschi realizzati in Swarovsky, e “Vanitas white flag”, bandiere ammainate i cui battenti sono realizzati con una trama di metallo nella quale sono incastonati cristalli. Tutte le predette opere sono definite Vanitas dallo stesso artista. Nella storia dell’arte si parla spesso di vanitas, che sta a significare l’attaccamento alle cose materiali, l’effimerità del piacere, la vana apparenza o, semplicemente, la vanità. Ecco che, in quest’ottica, le bandiere ammainate sono il simbolo di una vittoria effimera, interpretata a contrario dal punto di vista del vinto, a significare che essa rappresenta soltanto un momento, un passaggio, e che domani potrebbe tramutarsi in disfatta. Questa riflessione sulla triste condizione umana è ciò che ci ha sempre spaventato. Ai giorni nostri, il teschio è diventato un feticcio del consumismo e Nicola Bolla ne è stato il precursore, che lo ha interpretato in modo sfarzoso come simbolo del lusso più sfrenato, ben dieci anni prima di Demien Hirst.

  • Andrea Chisesi, Il Vate 2020_fusione su tela

    Il Vate

    Andrea Chisesi
  • Andrea Chisesi, Nike di Samotracia

    Nike di Samotracia

    Andrea Chisesi
  • Nicola Bolla, Vanitas Ossuary_foto2_w

    Vanitas Ossuary

    Nicola Bolla

    Sottolinea l’Avv. Costanza Casali, Assessore alla cultura di Ivrea e curatrice della mostra: “Per questa seconda parte di Ivrea Capitale del libro abbiamo voluto dedicare un omaggio a Gabriele D’Annunzio, proprio nell’anno che segna il centenario della donazione del Vittoriale allo Stato italiano. La mostra interpreta la sua figura in maniera non didascalica, traendo ispirazione da tre termini a lui fortemente legati riassunti nel titolo della mostra “Vate, Vanitas, Vittoria”. Le opere di Andrea Chisesi e Nicola Bolla si discostano dalle tecniche tradizionali, e offrono un punto di vista diverso su D’Annunzio: se Chisesi utilizza la “fusione” intervenendo con la fotografia dopo aver dipinto la tela, Bolla utilizza materiali inusuali per la scultura come cristalli e carte da gioco, che esprimono pienamente l’effimero. Le opere di Chisesi dedicate al Vate rivelano fotogrammi di vita di D’Annunzio. Le Vanitas di Bolla sono un memento mori e la Vittoria è rappresentata dalla Nike di Samotrace reinterpretata da Chisesi e da bandiere ammainate in cristallo create da Bolla che sono il simbolo di una vittoria effimera che rappresenta soltanto un momento e un passaggio che domani potrebbe tramutarsi in disfatta”.

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    A Ivrea la mostra "Vate, Vanitas, Vittoria", https://visitcanavese.it/a-ivrea-la-mostra-vate-vanitas-vittoria/