Dal 14 novembre al via la nuova stagione teatrale a Cirié
La nuova stagione, organizzata dal Comune e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, vede un cartellone costruito per soddisfare le esigenze e gli interessi di pubblici diversi con commedie classiche ed opere teatrali moderne ma anche danza e spettacoli per le scuole.
La stagione si apre martedì 14 novembre con la drammaturgia contemporanea britannica e la versione italiana di una delle pièce più acclamate della compagnia Forced Entertainment: Tomorrow’s Parties. Lo spettacolo, tradotto nella sua versione italiana da Roberto Castello, fotografa le speranze e le paure di un’intera epoca e sul palco un uomo ed una donna avanzano ipotesi sul futuro che attende il genere umano.
Il 23 novembre Giuliana Musso – tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine – è sul palco con il suo ultimo lavoro Dentro. Una storia vera, se volete per indagare i temi degli abusi familiari e della loro censura.
Il nuovo anno inizia domenica 7 gennaio con La corsa dietro il vento, ispirato ai racconti di Dino Buzzati, uno spettacolo tra ironia e risate, ombre e attese, luci e misteri. A 50 anni dalla morte, Gioele Dix dedica il suo spettacolo al grande scrittore bellunese, del quale è da sempre appassionato conoscitore ed estimatore.
Il 25 gennaio, Ivana Monti è la protagonista dello spettacolo Una vita che sto qui. La storia di un’anziana signora che «da una vita» abita la periferia di Milano. Quando si tratta di periferie, tutto il mondo sa parlare la stessa lingua: abusivismo, case che cadono a pezzi e persone stanche della vita al margine della società. La combinazione fra il presente e il passato, fra la goffa comicità e l’inespressa tristezza crea un ritratto sincero e realistico di una donna stanca di affrontare un mondo che non le appartiene più.
Il 16 febbraio in scena Solo quando lavoro sono felice è una riflessione sul lavoro, sulla vocazione, sui soldi, sul capitalismo, sul tempo di vita e il tempo di lavoro, sui pranzi di lavoro con se stessi, sulla disperazione. Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa autori ed interpreti di questo spettacolo, che ha ricevuto una menzione speciale al bando Forever Young 21-22, portano sul palco un tema urgente con un linguaggio capace di coinvolgere generazioni differenti.
Il 27 febbraio, Remo Girone è il protagonista di Il cacciatore di nazisti, uno spettacolo che è a metà tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica perché racconta la storia di un uomo che dopo essere sopravvissuto a cinque campi di sterminio, dedica il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dell’Olocausto. Il testo si interroga non solo sulla feroce banalità del male ma anche sulla sua genesi e mira all’analisi dell’orrore. Epico, teatrale e civile per combattere la rimozione e l’oblio con un grande interprete della scena teatrale italiana.
Fuori abbonamento, il 9 marzo, sul palco Every Brilliant Thing. Un’opera teatrale dello scrittore britannico Duncan Macmillan scritta nel 2013 e interpretata da Filippo Nigro, attore cinematografico e teatrale, noto anche come uno dei protagonisti della serie Suburra, su Netflix: lo spettacolo tocca con sensibilità e con una non superficiale leggerezza un tema delicato e complesso come la depressione con le “liste di cose per cui vale la pena vivere”, nel tentativo del protagonista di fornire alla madre un inventario di possibilità per cui valga la pena vivere.
Il 4 aprile, Quintetto è l’appuntamento con la danza contemporanea nell’ambito della rassegna We speak dance: in proscenio, su un lato, un mixer senza tecnico. L’artista è solo. Entra in scena e ne spiega il motivo. Il danzatore chiede quindi l’aiuto degli spettatori non solo per mettere in scena la replica, ma anche per “coprire” tutti gli aspetti del dietro le quinte, dai costumisti ai tecnici fino ai ballerini che lo affiancano.
La stagione termina il 19 aprile con Amanda Sandrelli nei panni di Lisistrata, la protagonista della commedia di Aristofane, riscritta da Ugo Chiti in chiave contemporanea ma sempre rispettosa della versione originale. Grazie all’uso sapiente di un meccanismo teatrale modernissimo lo spettatore assiste ad una specie di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima fa scoprire senza falso pudore, i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana.
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